Carte di credito

Carte di credito, acquisti online in lenta crescita in Italia

Il destino dell’e-commerce è segnato: lo shopping online diverrà sempre più frequente e conveniente, e le carte di credito conquisteranno uno spazio crescente nel regolamento delle transazioni commerciali.

In Italia, tuttavia, lo sviluppo dell’e-commerce sembra essere fin troppo timido, con solo il 17 per cento dei nostri connazionali che afferma di aver effettuato almeno un acquisto sul web.

Di contro, è pur vero che sono anche le imprese ad essere poco inclini allo shopping diretto tramite il web, con una quota di fatturato derivante dalle vendite online che è appena del 6%, contro una media del 15% in ambito europeo. A ulteriore conferma, il fatto che solamente il 6% del totale delle imprese italiane riesce a vendere online: una percentuale che è poco più di un terzo rispetto a quanto avviene nel resto del vecchio Continente.

Secondo quanto affermano i dati presentati da uno studio realizzato dal Centro Studi di MMOne Group, un’agenzia specializzata nella proposizione di servizi di commercio elettronico per le aziende, l’Italia è solamente al 25mo posto sui 28 Paesi monitorati sulla base della valutazione qualitativa dello sviluppo dell’e-business. La colpa? Delle istituzioni, della cultura italica e dell’impostazione dello spirito imprenditoriale: elementi che invece hanno fatto schizzare ai primi posti della classifica Danimarca, Svezia e Gran Bretagna, con Copenaghen in grado di attribuire un valore massimo (pari a 100), e Roma in grado di fermarsi ad appena 14,2 punti.

I dati negativi sono tuttavia ben lungi dall’esaurirsi. Consideriamo ad esempio che solamente l’11% delle imprese italiane ha una piattaforma utile per vedere anche sul web, contro una media europea del 15%. Ancora, solamente 5 imprese su 100 ricevono ordini via internet, contro il 13% dell’unione Europea.

Ma quanti sono gli italiani che comprano sul web usando carte di credito e altri strumenti di regolamento? Stando all’analisi, il 17% degli italiani ha fatto almeno un acquisto sul web, contro il 74% degli svedesi. Una percentuale pari all’8% se si pensa all’acquisto di viaggi online (contro il 24% della media europea, e percentuali oltre il 30% per Francia e Germania, e oltre il 50% per il Regno Unito). Va un pò meglio (ma solo poco) per quanto attiene l’e-banking, considerato che a compiere operazioni bancarie online sono il 21% degli italiani, contro una media europea del 40% (ma una punta di eccellenza dell’82% in Finlandia).

Valutata la cronica critica attribuita alle istituzioni, chiosiamo con un’ultima riflessione. Secondo lo studio, infatti, la principale colpa di questo costante ritardo è da attribuire allo scarso impegno delle autorità nell’applicare strategie nazionali che possano valorizzare concretamente il commercio elettronico: carenza nella banda larga e digital divide diffuso a tutti i livelli sono d’altronde più che evidenti.

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