Previsioni 2014 sui prestiti alle imprese

Il 2014 sarà un altro anno negativo per quanto attiene le erogazioni di prestiti nei confronti delle imprese. Secondo quanto afferma il Centro Studi di Confindustria in un proprio recente dossier, infatti, nel corso del 2013 si stima una ulteriore flessione dell’1% nelle erogazioni dei prestiti bancari alle attività imprenditoriali, per un controvalore pari a 8 miliardi di euro.
Un dato che pare prolungare il crollo degli ultimi anni (- 10,5 per cento da settembre 2011, pari a 96 miliardi di euro), ma che potrebbe arrestarsi nel 2015.
Spingendosi un po’ più in là nel tempo, infatti, la Confederazione degli industriali ricorda come il 2015 dovrebbe rappresentare l’anno del rilancio, con un incremento dei finanziamenti alle imprese pari al 2,8 per cento o, in termini assoluti, 22 miliardi di euro.
Le previsioni, ad ogni modo, potrebbero essere riviste drasticamente al ribasso. Confindustria fa infatti sapere come le proprie stime si fondino soprattutto sull’evoluzione dei conti delle banche italiane, i quali dovrebbero riprendersi solo nel 2015. Il tutto, a patto che i bilanci riescano a passare positivamente i test in sede comunitari.
Se invece, contrariamente a quanto si stima, l’osservazione della Banca centrale europea non dovesse sortire esiti positivi, lo scenario che verrebbe a crearsi sarebbe quello più avverso, con un crollo dei prestiti alle imprese pari al 4,9 per cento nel 2014 (o, se preferite, 40 miliardi di euro) e dell’1,3 per cento nel 2015 (- 10 miliardi di euro).
Il Centro Studi degli industriali scrive infine che i prestiti delle banche alle imprese sono già calati più del Pil nominale nel biennio 2012 – 2013, e come il rapporto tra i finanziamenti e il Prodotto interno lordo potrebbero scendere ancora. In ogni caso, l’andamento dei prestiti bancari che saranno erogati nel biennio appena cominciato non riuscirà a soddisfare il fabbisogno finanziario creato dal miglioramento della domanda e dell’attività economica, rendendo urgente – conclude Csc – lo sviluppo di canali di finanziamento non bancari.